domenica 29 marzo 2009

Madri a tempo pieno

Spesso mi domando che differenza c’è tra la solitudine che prova una donna che lavora quando diventando madre deve fare i conti con la carenza dei servizi, l’eventuale latitanza dei nonni, o la distanza geografica dei medesimi e di tutte quelle cose che fanno da contorno (anzi di tutte quelle cose che sono assenti come contorno), e quella che prova una donna che quando diventa madre decide, se può permetterselo, se lo desidera, di essere madre a tempo pieno. Mi pare che oggi quando una donna investe tutto il suo tempo nella maternità, debba in qualche modo giustificarsi, come se solo la donna che lavora sia in casa che fuori casa potesse contare su un’identità più riconosciuta a livello collettivo. Esistono donne che caricano i figli di aspettative che loro medesime non riescono ad esprimere, e questo è certamente un guaio per quei figli. Ma ne esistono altre che semplicemente nell’essere madri esprimono la loro creatività: lo fanno in modo sano, non aspettandosi riconoscenza eterna, non sentendosi chiuse in un ambito troppo stretto, non blaterando a destra e manca che la loro è l’unica scelta giusta e possibile. Sono donne a proprio agio nel loro ruolo di madri a tempo pieno per un periodo lungo della vita. Così lungo che poi la madre lascia il posto naturalmente al ruolo di nonna, una nonna che sarà poi una buona rete per la generazione successiva. Oppure sono madri a tempo pieno per un lustro o qualche anno in più, rinviando a data da destinarsi eventuali decisioni professionali. Temo però che oggi donne così si sentano fuori posto tanto quanto le madri che lavorano. In un modo o nell'altro il rischio di sentirsi inadeguate è sempre dietro l'angolo pronto a balzare addosso.

33 commenti:

  1. Hai detto benissimo. Sono una mamma a tempo pieno e un sacco di volte mi ritrovo a dovermi giustificare per la mia scelta, a dover spiegare perché non lavoro (e perché non trovo lavoro, "forse non lo cerchi abbastanza bene") e anche a sentirmi trattata come una "fannullona" per le ore che passo a casa anziché in un'azienda.
    Ma non è comunque una cosa che mi destabilizza. ;)

    Un abbraccio Marilde.

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  2. io sono una mamma a tempo pieno e non cambierei il mio ruolo per nulla al mondo. non mi annoio e non sono frustrata. sento che sto costruendo qualcosa di buono e di importante. sento che sto regalando ai miei figli un'infanzia piena di calore e spensieratezza. sento che quando saranno diventati grandi avranno nel cuore un luogo caldo e sereno dove fare ritorno nei momenti di difficoltà.

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  3. Io sono una mamma a tempo pieno che trova sempre il modo di lavorare, pagata, gratis, per dovere o per passione negli orari più improbabili così da esserci sempre per i bambini. Per me si tratta di "essere" pur "essendoci". Non è facile ma non potrei stare semplicemente a casa.

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  4. Io sono una mamma che lavora e come vorrei poter essere una mamma a tempo pieno!
    Ma il tempo con il mio fischietto lo riempio quando poi siamo insieme!Lontani da ogni forma tecnologica..tempo fatto di matite e colori,fiori e fili d'erba...musica e passi goffi di ballo!E cerco di consolarmi pensando che non è la quantità del tempo ma la qualità del tempo che trascorriamo insieme!
    Nessuna mamma deve sentirsi fuori posto se è con i suoi figli...
    Giulia

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  5. Da madre a tempio pieno a madre che lavoro dico che, l'importante è essere soddisfatte di quello che si fa. I bimbi hanno le antenne e sentono tutto. Quindi, che si lavori o meno, le mamme devono essere serene. Solo così saranno sereni anche i bimbi...

    ecco un buon consiglio che dovrei seguire. Io torneri indietro...subito, ma gli occhiacci degli altri che giudicano mi frenano.

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  6. concordo con alidiluna e raperonzolo in pieno. spesso ci sentiamo 'fuori posto', nell'un caso e nell'altro, questo è quello che ci fa stare male.
    e come raperonzolo anche io cerco di essere me stessa pur stando a tempo pieno, quasi, con i figli. è difficile trovare un equilibrio e provo un vero sentimento di invidia per quelle mamme, e ne conosco tante, che stanno con i figli e hanno una serenità che non può che essere positiva per loro e per i figli. io questa serenità non l'ho ancora trovata, come molte altre, ma ci sto lavorando su...

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  7. Hai descritto molto bene quello che sento. Mi divido tra l'ufficio e il lavoro con l'incubo costante che i bambini si ammalino, come ora, e gestirli diventa un dramma, senza nonni e santi in terra.
    Continuo a lavorare, un lavoro che non mi piace più e che forse non è nemmeno un lavoro, potrei stare a casa fare la mamma, vivere in modo più sereno la mia maternità e invece non mollo perchè ho paura di sentirmi fallita.

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  8. Grazie a TUTTE: i vostri bei commenti dimostrano quanto sia soggettiva l'esperienza della maternità e quanto uno dei problemi sia proprio legato al fatto che invece si ha un'idea della maternità che dovrebbe andare bene per tutte. Non è così e ricordarlo, raccontarlo, sottolinearlo è ancora tanto necessario.
    Grazie!!

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  9. Il mio tempo sembra scorrere in continuo tra lavoro, casa, figlia e marito ...e vi assicuro che proprio oggi che è lunedì si fa sentire forte la poca serenità che mi viene da un lavoro che non mi esalta! Mamme a tempo pieno TENETE DURO e continuate a poter essere realizzate almeno nella vostra maternità!!!!

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  10. non saprei solo essere madre, ma nemmeno lavoratrice, e nemmeno casalinga.
    sono in costante via di ridefinizione, e in equilibrio tra più ruoli, cercando me stessa nel filo rosso che tiene insieme tutto.
    faticoso, schizoide, stancante ma necessario.

    di una cosa sono certa che essere madre è stato essenziale per sentirmi finalmente comoda nella mia pelle.

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  11. COncordo sul fatto che ci si aspetta sempre qualcosa dalle donne, senza rispettare i loro percorsi individuali: qualunque cosa di faccia, è criticabile agli occhi di una parte consistente della società.
    Resta il fatto che non comprendo il desiderio di essere mamme a tempo pieno: ma perché sarebbe per me impensabile, non perché sia sbagliato. Ma ho una modesta capacità di immaginazione, che mi permette di rappresentarmi aspirazioni e realtà diametralmente opposte alle mie; per cui esistere solo in funzione della cura degli altri, può essere fonte di appagamento totalizzante. Ecco: con molto sforzo, me lo rappresento.

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  12. @solitaMente: quando il lavoro non è quello che vorremmo è ancora più difficile conciliare il tutto. Di lunedì poi...
    @monica:"di una cosa sono certa che essere madre è stato essenziale per sentirmi finalmente comoda nella mia pelle". Questa frase mi dà lo spunto per scrivere un post su questo tema, Grazie!
    @Denise: lo sono stata, a tempo pieno, per un periodo breve della mia vita. E no, non ci ero portata per nulla nemmeno io. Preferisco i salti mortali... ma concordo con te che questa cosa del rispettare i percorsi individuali sia (dovrebbe essere) sacrosanta.

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  13. Io sono una madre a tempo pieno per forza, nel senso che ogni gravidanz ami ha portato via il lavoro. Contro la mia volontà, ovviamente. E mi sento inadeguata, ma più a me stessa che agli altri, cioè io vorrei lavorare perché non mi sento realizzata a passare tutto il tempo con le mie figlie. E finisce che - e lo vedo sempre più - il mio rapporto con loro ne patisce. Perché venato da una sorta di frustrazione che non riesco a superare....

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  14. o lavoro. Questo lavoro lo faccio per necessità, se avessi potuto (se potessi) ne avrei fatto un altro. Ma credo che la scelta sia a monte. Indipendentemente dall'essere genitore, ogni persona sa se riesce a definirsi meglio come lavoratore oppure non lavoratore. E prende la strada che le sue possibilità economiche gli consentono. Se avessi potuto, nei periodi in cui ero più stanca e in difficoltà, avrei probabilmente scelto di fare la mamma a tempo pieno. Ma il mio stipendio serve. E il nostro mercato del lavoro non permette di uscire ed entrare a piacere, soprattutto alle donne: un problema in più, in questo paese.
    Ma non credo che avrei mai scelto, neanche potendo, di realizzarmi come mamma, facendo la madre a tempo pieno. Per come sono fatta, avrei avuto paura di caricare il rapporto con i figli di troppe aspettative. Non sarei stata serena.
    Magari avrei scelto di fare la mamma e l'astronauta, o la pittrice, o la collaudatrice di giochi elettronici...

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  15. @Annachiara: Dipende anche dagli anni che hanno le tue figlie, e viene un tempo in cui, lavoro o non lavoro, è importante ridistribuire le distanze. Forse cominci a sentire quella necessità. Provaci!
    @LGO: in effetti la possibilità di poter scegliere i tempi di rientro al lavoro sarebbe il massimo. Ma è utopia...come ben sai.

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  16. In terapia, per non "perdere la bussola" ci si chiede spesso "di chi è il bisogno"?
    Devi sempre chiederti se quello che vedi è una tua proiezione sulla persona che hai davanti, o non è piuttosto un'autentica necessità della stessa. Purtroppo è facile confondere l'uno e l'altro. Una mamma soddisfatta è una mamma serena: è questo che fa la differenza, indipendentemente da quale sia la sua occupazione.

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  17. Se ancora ci fosse bisogno di dimostrare che l'essere madre non potrà mai diventare un scienza esatta...

    Io sono ormai 6 anni che frequento donne sul Web.
    C'è quella che lavora tutto il giorno che è divorata dai sensi di colpa e dealle preoccupazioni.

    C'è la mamma full time che non fa altro che dire quanto è impegnata, come a ripetere a se stessa prima di tutto che ha fatto la scelta giusta e agli altri che la mamma a tempo pieno non è una sfaticata.

    C'è la mamma part time o la lavoratrice part time, come me, che non fa bene nè l'uno nè l'altro ahahhahahhahah!

    Scherzi a parte, io sono soddisfatta di questo equilibrio che mi sono conquistata e che devo ogni giorno rinnovare.
    Non lavorerei mai 9 ore, nè starei mai a casa tutto il giorno.
    Ciascuno deve imparare ad indulgere nei confronti di se stesso.
    Solo quando ci si riesce si può recuperare la serenità giusta.

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  18. Marilde, da mamma a tempo pieno ti ringrazio per questo post.
    Giusto porre l'accento sulla solitudine e sul peso del giudizio sociale.
    Conduco la vita che ho scelto e con impegno cerco di goderne i vantaggi sentendomi tutto sommato una privilegiata, però mi rendo conto che per dedicarmi esclusivamente alla famiglia senza che questo diventi una prigione per me e per i miei figli serve un bell'equilibrio.
    Non penso che ci siano scelte universalmente migliori di altre, ma che sia una gran fortuna essere libere di scegliere e riuscire a continuare a desiderare ciò che si è scelto.

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  19. @Ondaluna: sì, la differenza è tutta lì. La soddisfazione e la serenità. Raggiunti quelli tutto il resto è in discesa.
    @Silvia: Se usciamo dalla scienza esatta e dal modo unico di essere madre, abbiamo risolto il grosso dello sterotipo. Speriamo!
    @Mamma3D: Grazie a te! e la libertà di scelta e di desiderare è ciò per cui tento di dare il mio contributo. Sono aspetti troppo importanti.
    Ciao!!

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  20. Mamma a tempo pieno? Che cosa vuol dire mamma a tempo pieno?
    Se significa eclissarsi completamente per dedicarsi ai figli, non mi sembra una scelta praticabile, se ci si tiene alla salute mentale.
    Se invece significa dedicarsi sì ai figli, ma avere il tempo anche per sé stesse e per ciò che si ama fare (che sia danza o marketing o chiacchiere con le amiche), allora mi sembra una vita infinitamente più piena e interessante di quella di certe lavoratrici full time "per forza" (vedi me) e più priva di sensi di colpa rispetto alla vita di una mamma lavoratrice full time "per amore del proprio lavoro".
    Penso che, se non si tiene conto dei soldi, ciascuna di noi potrebbe essere una mamma full time con i propri spazi.
    Forse la soluzione più vicina all'ideale è il part time. Ma quante se lo possono permettere?

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  21. annosa questione.
    ribalto la prospettiva. quantio uomini sono veramnete soddisfatti del proprio lavoro e si sentono bene nella propria pelle? in questo momento, secondo la mia esperienza pochi. ma loro di solito non si pongono il problema di essere papà a tempo pieno, a meno che non ci sia una crisi in famiglia.
    io ho provato di tutto in questi anni.
    so che senza una mia soddisfazione personale non posso essere una buona persona, prima di aspirare ad essere una buona madre.
    il cammino per diventare una buona persona decentemente soddisfatta di sé è arduo ma interessante. lo percorro entusiasta, sperando di fare bene

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  22. E' stato detto tutto...
    solo due cose da sottolineare: se non si è sufficienteemte forti e sicure di sè, di modi per sentirsi inadeguate ne troveremo sempre a tonnellate in qualsisasi situazione - quindi ognuna deve trovare il modo di superarli.
    secondo, riprendo il tuo "non blaterando a destra e a manca che la loro è l'unica scelta giusta" perchè giudicare le altre è appunto la prima forma di insicurezza quando non si sta bene con se stesse, e anche questo atteggiamnto purtroppo così frequente andrebbe decisamente superato....con uno sforzo collettivo!

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  23. Per Tutte: a me pare che tutte concordiamo sul punto che se stiamo bene noi tutto il resto viene di conseguenza.

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  24. Non so... per me non è stata una scelta cosciente. Lavoro da quando ho vent'anni a causa o per merito di un concorso andato a buon fine subito, per cui per me il lavorare è sempre stato un atto naturale che è venuto prima del matrimonio e dei figli, che si sono semplicemente inseriti in una situazione già presente. Ho corso tanto e per una scelta economica sono rientrata al lavoro dopo cinque mesi dal parto, iniziando una lunga sequiela di asilo nido, malattie ecc. e a volte mi chiedo quanto ho sacrificato del mio essere madre. Però mia figlia è sempre stata serena rispetto a questo, anzi, adesso che è adolescente dice che sono persino TROPPO presente e ingombrante. Certo i sensi di colpa ci sono. Ma quale donna non si sente per qualche motivo e in qualche modo un po' "sbagliata"? Lapatrizia

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  25. credo che il problema non sia delle donne.No, non lo credo. Il problema nasce dalla società, dalla nostra cultura dal fatto che viviamo in una società maschio-skizzo-frenetica. Se non sei una donna che si ammazza di lavoro 20 ore al giorno, se non sei una donna che corre fino all'ultimo fiato per ottenere il meglio per se i suoi figli la sua famiglia allora no, non sei una donna degna di essere madre.Chiaro, non è sempre tutto così categorico, esistono sfumature,esistono le vie di mezzo ma nella media del quotidiano va così.Ho scoperto, mio malgrado, che ad una donna non può essere concesso il lusso di essere quel che è.Madre per quel e per come sente di essere:tranquilla,rampante,felice o infelice.No, non è possibile, c'è sempre qualcuno che ha da ridire, che ha da giudicare e confrontare.Se lavori sei brava ma trascuri (chissà come tiene la casa? e i figli??)se stai a casa, allora beata lei, sta a casa ma a che fare???Come se fossimo delle povere sceme, che se decidi di dedicarti a crescere i figli perderai l'uso del cervello, della lettura,la comprensione della vita e realtà.E se lavori allora poi...Che pretendi di fare?Anche di capire come va il mondo?e dove lo trovi il tempo ??
    Dopo due maternità e medie pause dal lavoro ne ho sentite tante e purtroppo credo di non averle sentite ancora tutte. Solo una cosa vorrei aggiungere...FORZA MAMME!!!! Sono sicura che ce la faremo a costruire un MONDO MIGLIORE (da regalare con tutto l'amore ai nostri figli) e soprattutto un mondo PENSANTE!!!
    P.S.Marilde,sei molto in gamba!

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  26. ciao marilde entro ora nel tuo blog e mi sento di rispondere a questo post. Io sarei una mamma a tempo pieno se solo potessi permettermelo, purtroppo 5 figli non mi permettono una scelta del genere, scelta che mi permetterebbe di dedicarmi oltre ai miei figli, ai miei mille interessi: pittura, creazione di bijoux, scrapbooking digitale e molto altro. A volte le "scelte" seguono percorsi obbligati, l'importante è essere consapevoli che sempre di scelte si tratta in questo modo non si subiscono e non ci pesano.
    Polly

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  27. @Lapatrizia: Qualche motivo non ce lo facciamo mai mancare in effetti...
    @Ludmilla: Grazie!!
    @Polly: Benvenuta!Il discorso del poterselo permettere è purtroppo sempre più frequente. Comunque 5 figli e tanti interessi, complimenti davvero!

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  28. Ciao Marilde, sono Fiammetta.
    Ho appena creato un'area tematica "Mamme e Lavoro" sul blog di spazio neomamma e ho linkato questo tuo post (dimmi se per te va bene) nel primo post di apertura.
    C'è tanto da dire e tanto da fare...!
    Grazie.
    E...AUGURI per queste feste!!!

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  29. Fiammetta:va benissimo, linka tranquillamente cosa vuoi, quando vuoi.

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  30. neomamma sola a tempo pieno (non per scelta purtroppo) che ogni tanti approda in qualche blog di mamme e se lo legge per sentirsi meno sola <:)

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  31. Benvenuta sagoma. Trovo per caso il tuo commento su questo vecchio post, ma purtroppo l'argomento è sempre attuale. Buona lettura!

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  32. io ho un lavoro part time verticale dalle 9 alle 21.30 3 giorni a sett dando disponibilita' anche domenica in un supermercato ormai da 13 anni ma vi assicuro che e' comunque massacrante per me avendo 2 figli da gestirmi da sola con quelche aiutino dalla nonna e come qualcun'altra ha scritto da una parte vorrei stare a casa dall'altra ho paura di sentirmi tra qualche tempo pentita per la scelta! so solo che ora ci sto rimettendo la salute per lo stress e ansia datemi un consiglio vi prego!!

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  33. grazie a tutte voi per i commenti, a volte serve sapere di non essere l'unica a provare certi sentimenti. lavoro in un hotel e ho dei turni assurdi che cominciano alle 7 del mattino o finiscono alle 23.00 e gestire la famiglia sta diventando impossibile! Ho un bimbo di neanche 2 anni che sta crescendo con la nonna - meglio con i nonni che con la baby-sitter direte voi - e che mi manca da morire. Cerco di passare del tempo di qualità con lui, senza stress e senza manifestare stanchezza, ma in realtà sono a pezzi, non riesco più a gestire il tempo per la casa, per mio marito e per me.... vorrei fare la mamma a tempo pieno, ma in questo momento di crisi lasciare il mio lavoro sembra quasi un'offesa per molti... che fare???

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