domenica 31 gennaio 2010

Compleanno

Questo blog compie un anno. Spronata a scriverlo da ITmom e Piattinicinesi, ero partita con dubbi e timori e speranze. A distanza di dodici mesi il bilancio, per me, è assolutamente positivo anche se ci sono stati momenti durante i quali mi pareva di non aver nulla da dire e pensavo che forse era arrivato il momento di chiuderlo. Ma i vostri commenti mi suggerivano che qualcosa circolava, e che il mio timore che diventasse un luogo di cose sfilacciate e polverose non si stava avverando. Strada facendo oltre al tema “ombre della maternità” a me molto caro, ho inserito segnalazioni, recensioni, immagini: il viaggio insomma è stato una scoperta continua ma non così lontano come contenuti da quelli che immaginavo. Per quanto riguarda le persone invece la sorpresa è stata maggiore. Non pensavo davvero che sarebbe stato il mezzo per incontrare tante donne affini. Alcune le ho conosciute di persona, con altre ci sono contatti via mail, con altre ancora semplicemente ci siamo conosciute attraverso i commenti pubblici nei quali però è evidente, al di là di quelle che possono essere delle sane differenze di pensiero, che esiste un filo conduttore, una base comune sulla quale far circolare nuovi pensieri. Un anno è anche tempo di bilanci e di passaggi e io comincio ad avere voglia di qualcosa di nuovo da un punto di vista grafico; almeno di qualche aggiustamento. Ma - inutile dirlo - per le modifiche attendo che mio figlio torni dall’Australia.
“Torno mamma, torno presto, ma faccio ancora un salto (?!) in Vietnam, perché voglio vedere la valle del Mekong e mi sono iscritto a un corso di cucina vietnamita”.
Dunque attendiamo, il blog e io e non solo, che Francesco termini il suo viaggio. Nel frattempo ho chiesto alla casa editrice se era possibile inserire sul blog alcuni capitoli del libro, e mi hanno risposto sì, e li stanno preparando. Fra poche settimane quindi sarà possibile leggerne qui alcune parti. Non ho altro da aggiungere, a questo post, tranne un grazie enorme la cui eco è così forte che spero proprio possa giungere fino a voi.

domenica 24 gennaio 2010

Annunciazione di Simone Martini

Non sono numerose le immagini di Annunciazione nelle quali Maria rappresenti uno stato d’animo diverso da quelli che siamo soliti vedere nelle numerose opere pittoriche dipinte nei secoli. Quando ne trovo una provo una sensazione di sollievo: dunque anche in passato si potevano cogliere stati d’animo meno stereotipati. Si poteva poco, ma si poteva.

Simone Martini, nel 1333, dipinse insieme al cognato Lippo Memmi l’Annunciazione fra S.Ansano e Santa Messina. Si trova negli Uffizi e mi pare di vedere che Maria di fronte all’Angelo Gabriele non sia al massimo della felicità. Che si ritragga un po’?

Simone Martini, l’Annunciazione fra Sant’Ansano e Santa Massima, 1333. (particolare)

sabato 23 gennaio 2010

Milano: parte il MOM COACH

Troverete qui tutte le informazioni che riguardano il progetto Mom Coach nato dalla collaborazione di VereMamme con altre due realtà, Dol's e Coaching & Training Strategy Group, che si sono ritrovate intorno ad uno stesso obiettivo: valorizzare la donna in tutte le sue espressioni.

Mai più sole

E' nato il blog dell'Associazione Antiviolenza di Savigliano "Mai più Sole". Troverete qui ulteriori informazioni di questa importantissima iniziativa.

domenica 17 gennaio 2010

Da: Se non la vita

Sono stata cavalla
mucca farfalla
Sono stata una cagna
una vipera un’oca
Sono stata tutte le cose mansuete
e ampie della terra
il vuoto del corno che chiama alla guerra
l’oscuro tunnel dove sferraglia il treno
la caverna a notte dei pirati
Sono stata quella che sempre deve essere là
una certezza quadrata
Sono stata tutto ciò che poteva servirti
a prendere il volo
sono stata anche tigre
cima e voragine
strega
sacra e terribile bocca dentata
Come avresti potuto altrimenti essere tu il cacciatore
l’esploratore
l’eroe dalle mille avventure?
Sono stata persino terra e luna
perché tu potessi metterci
il piede sopra
E adesso
questa ruota si è fermata
devo fare una cosa
mai fatta forse mai esistita
una cosa anche per te ma
soprattutto per me
per me sola
tanto autentica e nuova
che trema persino il volto della vita.

Questa poesia è stata scritta un bel po’ di anni fa da
Bianca Garufi. Mi piacerebbe poter dire che non esistono più donne che non hanno mai fatto una cosa “soprattutto per me per me sola tanto autentica e nuova che trema persino il volto della vita”. Ma so che non posso. A loro e a tutte quelle che comunque troppo poco si occupano di sé e troppo degli altri, chiunque siano gli altri, dedico questa poesia. Poesia curativa anche per le donne che non temono di fare cose per sé, ma che nel continuare a farle devono zittire spesso una vocina maledetta che suggerirebbe il contrario.

venerdì 15 gennaio 2010

Reggio Emilia Bimbi

Per chi vive a Reggio Emilia e dintorni, o per chi a Reggio Emilia e dintorni ha parenti, amici, colleghi a cui poterla segnalare, ecco qui una bella e utile iniziativa nata dalla collaborazione di Arianna e Silvia.

mercoledì 13 gennaio 2010

Segnalazione- arteterapia

Per mamme e bambini che vivono a Milano e dintorni, e vogliono sperimentare l'arteterapia, ecco qua un'iniziativa di una collega.

martedì 5 gennaio 2010

Uno virgola due

“Mi chiedevo come mai, sempre più spesso, sentivo le donne
lamentarsi per soprusi e ingiustizie subite sul lavoro durante o dopo la maternità. Ho deciso di iniziare una ricerca e ho pubblicato annunci sui giornali per chiedere alle madri di scrivermi e di raccontarmi le loro storie.
La quantità di testimonianze ricevute mi ha fatto capire
quanto il problema fosse esteso a un gran numero di donne,
senza distinzione di provenienza o classe sociale.
Donne che vengono punite per aver avuto un figlio, donne a
cui vengono tolte le mansioni di responsabilità, donne che
vengono licenziate o, quando la legge non lo permette, vengono messe in condizioni tali da essere costrette a lasciare il proprio lavoro. Intanto l’Italia è in allarme. Da anni è il paese con la più bassa
natalità al mondo. Il numero medio di figli per donna è fermo a uno virgola due. Poco più di un figlio a testa. Chi ha sfidato il sistema una volta, quasi mai ripete l’esperienza.”


Tempo fa lessi queste parole di Silvia Ferreri e scoprii che da quella ricerca erano nati un libro e un documentario: Uno virgola due. Il lavoro mi piacque molto e chi è stato presente a qualche presentazione del mio libro ne avrà già sentito parlare perché lo cito sempre per l’attenzione che ha avuto l’autrice su maternità e mondo del lavoro. Parallelamente alle interviste a donne che narrano la situazione da loro vissuta, scorrono flash della storia delle donne della famiglia di Silvia. Dal 1900 in avanti. E mentre procedono gli anni il numero di figli partoriti da ogni donna, diminuisce. Perché l’Italia è un paese nel quale una donna che sceglie di non diventare madre subisce una pressione sociale forte e domande inopportune, ed è anche il paese nel quale una donna che sceglie invece di diventarlo riceve pochissimo sostegno. Silvia Ferreri, attrice, regista, autrice del libro e del documentario ha da poco aperto questo blog, dove troverete ulteriori riferimenti in merito a Uno virgola due, e il progetto di una nuova ricerca. Il problema lavoro non è affatto risolto. Tutt’altro. La ricerca di Silvia continua. So che alcune lettrici di questo blog hanno vissuto e vivono sulla loro pelle questa dura realtà. Vogliamo aiutarla in questa ricerca?