martedì 30 marzo 2010

Poesia, corpo, voce

Leggendo il libro di poesie di Dale Zaccaria: Inedito per una passante, riflettevo su quanto gli esseri umani si dividano non troppo equamente tra coloro che della morte non vogliono sentire parlare tentando di ignorare che esiste e coloro che vi si addentrano in un modo o nell’altro e per questo sono molto più vivi. L’autrice appartiene al secondo gruppo. Nell’introduzione, c’è una frase che ben sintetizza il titolo del libro: “esprime sia il senso della precarietà della vita (una passante) che l’impressione di novità che ciascuna esperienza porta con sé (inedito)". Scegliere una delle poesie non è stato semplice: quella che trascrivo qui mi auguro sia di buon auspicio per noi donne. Ne abbiamo un gran bisogno. Tempi bui.

Canto per Malalai Joya

Io canto la voce di una donna

di altre cento mille donne

canto queste donne
queste madri
queste figlie

questi occhi possano vedere
queste mani hanno altre cento
mille mani da toccare

senza polvere e senza catene
canto il loro canto

ché non si pieghi
ché non si fermi
ché germogli questo canto

per altre cento donne mille donne
canto la voce di una donna

senza fili
senza barriere
senza il seme del loro sangue

senza nessun padrone

canto questo fiore
canto questa madre
canto questa figlia

canto il canto di queste donne
altre cento mille donne.

L’ho scoperta transitando nel blog corpodipoesiaproject. In effetti la poesia è solo una delle espressioni artistiche di Dale Zaccaria, giornalista e operatrice interculturale. Da anni ricerca la contaminazione fra le diverse arti attraverso performance dal vivo con la musica, la danza, la poesia, la pittura. La qualità del suo lavoro conduce in quel territorio dove si respira il connubio tra disciplina e anima.

giovedì 25 marzo 2010

L'Ascoltatrice

Uno dei blog per me irrinunciabili è quello di Marina. E’ un' insegnante in pensione e ogni volta che la leggo penso: “ma perché non ho avuto un’insegnante così”? Non sono solo la qualità indiscutibile della scrittura o il pensiero svelto e inconsueto ad affascinarmi, ma la capacità di compiere gesti come quelli che hanno preceduto la scrittura del suo libro. Chi ama scrivere ha bisogno di storie, si sa, e allora lei che ha fatto? E’ andata per qualche mese ogni mattina in Piazza Vittorio a Roma, si è seduta su una panchina con a fianco un cartello con queste parole: “Vuoi parlare con me? Scriverò il tuo ritratto o la tua storia. E’ gratis”. Ha scritto un bel po’ di storie, le ha donate a chi gliele ha raccontate, e le ha raccolte in un libro. Lo leggerò e mi piacerà perché le sue parole mi piacciono sempre. Ma è quel gesto che volevo sottolineare.

lunedì 22 marzo 2010

Il parto e l'allattamento

Ecco qui a fianco altri due capitoli del libro. Sia il parto che l’allattamento sono temi sui quali le varie correnti si “scannano”. Quando li avevo scritti, nel 2007, in rete esistevano i primi blog di madri e non erano ancora frequenti le discussioni in merito che tutti oramai conosciamo, e che fanno emergere quanta strada ci sia ancora da fare semplicemente verso il rispetto dell’idea altrui. Per quanto mi riguarda, calcolando che sono passati tre anni e che è un tempo in cui può accadere di trasformare delle opinioni, la penso allo stesso identico modo di allora.

venerdì 19 marzo 2010

aNobii, il tarlo della lettura

Martedì 23 marzo 2010, ore 18:30, alla libreria Altroquando, Piazza Pasquino, Roma ci sarà la presentazione di aNobii, il tarlo della lettura (Rizzoli).
La serata sarà aperta da un intervento di Alberto Schiariti, che presenterà la sua iniziativa Leggere, leggere, leggere: il 26 marzo 2010 regala un libro a uno sconosciuto.

Interverranno le giornaliste e scrittrici Barbara Sgarzi e Flavia Amabile.

Barbara Sgarzi ha scritto con ironia delle sacrosante verità in Bimbo a bordo.
Flavia Amabile, racconta in Fiordamalfi la storia di un uomo che vive la paternità in modo forte. Ho amato molto la descrizione della relazione padre-figlio e la sensazione di essere catapultata nei luoghi in cui la storia è ambientata.

domenica 14 marzo 2010

Segnalazione VitaminaM(amma) e antefatti di La solitudine delle madri

Chi siamo:
Siamo un gruppo di mamme di Torino e dintorni che dopo essersi incontrate per più di un anno ed essersi confrontate su temi quali la gravidanza, il parto, il puerperio, la crescita dei figli, ha deciso di organizzarsi in associazione per raggiungere un numero sempre maggiore di madri e condividere con loro la propria esperienza, mettendo a disposizione le proprie conoscenze. Convinte che troppo spesso nella nostra società le madri rischino di restare isolate e siano spesso sole, vorremmo creare una rete virtuale e reale dove sia possibile trovare sempre ascolto e consiglio, nonché aiuto pratico nelle scelte di tutti i giorni.
Qualunque mamma di Torino, dintorni e Piemonte interessata alle nostre iniziative è la benvenuta, senza alcun obbligo (nè tantomeno costo) e saremo felici se diffondeste anche con amici e conoscenti!

Se date un’occhiata
a questo sito troverete ulteriori indicazioni.


Sotto l’immagine del libro troverete il primo di una serie di capitoli che posterò. Ovviamente inizio con la parte che racconta il perché un giorno ho deciso che ciò che pensavo della maternità non poteva più stare solo nella mia testa e nella mia pancia. Racconta che cosa è successo “prima”. Sono molto attenta al qui e ora della vita. E oriento di frequente uno sguardo al futuro, agli orizzonti possibili. Ma considero il passato, il prima, una risorsa e una trama imprescindibili per le ricerche di senso e significati in ogni cosa: libri compresi. Ecco gli antefatti dunque. Per chi desidera leggerli e per chi li ha già letti in cartaceo e ha voglia di rileggerli.

domenica 7 marzo 2010

Roma è bella anche con la pioggia…

…. pensavo avviandomi verso la sala del carroccio in Campidoglio, dove la cooperativa Pandora ha organizzato il convegno “La solitudine delle madri e l’importanza della prevenzione”. All’interno del sito di Pandora troverete maggiori informazioni, io mi limito a sottolineare quanto mi ha colpito positivamente la loro capacità di portare avanti iniziative come quella della doula che, gratuitamente, due volte la settimana, segue la madre nei primi mesi dopo il parto. La cooperativa opera in collaborazione con le istituzioni e pur con tutte le inevitabili difficoltà date dalla cronica carenza di fondi, prosegue un progetto di sostegno alla maternità abbastanza inconsueto. Intanto perché è gratuito, poi perché è attento alla fase successiva la nascita del bambino. Di solito, tuttora, c’è più attenzione nei mesi precedenti il parto e non c’è ancora una piena consapevolezza di quanto le donne vacillino maggiormente dopo. Complici certo gli sbalzi ormonali, la stanchezza del sonno interrotto, della poca dimestichezza con un neonato, della carente tutela nel lavoro, ma ancora troppo per la convinzione che quando nasce un bambino la felicità dell’evento dovrebbe risolvere pari pari ogni titubanza. Va be’…

Il giorno successivo ero a Massa Lombarda, nello Spazio Donna di cui è coordinatrice Naima Nassamer, mediatrice sociosanitaria presso l’AUSL del distretto di Lugo. Non riuscirò con le mie parole a trasmettervi ciò che lei ha trasmesso a me con il suo racconto. Mi piacerebbe avere un video di ciò che ha detto e di come l’ha detto, perché il tempo del suo intervento vale come dieci libri sulla solitudine delle madri. Nello specifico la solitudine delle donne che stanno per partorire e non conoscono una parola della nostra lingua. Lei l’ha vissuto, lei lo sa. L’ha attraversato sulla sua pelle e questo fa la differenza nel suo raccontare di quando la chiamano e che sia giorno o che sia notte, non importa, lei parte e raggiunge l’ospedale per stare vicino a quella donna che in un momento così forte della sua vita non ha linguaggio, non ha parola. Donna che a volte ha già conosciuto in precedenza durante le visite di controllo, e di cui è spesso l’unico riferimento in un luogo in cui è immigrata da poco e nel quale vive parecchio chiusa in casa. Ascoltandola pensavo a quanta passione mette nel lenire la solitudine muta di quelle donne e quanto bene faccia a loro e a quella parte di lei che un tempo era altrettanto muta.

lunedì 1 marzo 2010

Roma e Massa Lombarda

Tornerò a Roma il 4 marzo. La Cooperativa Pandora ha organizzato il convegno: La solitudine delle madri e l’importanza della prevenzione. Campidoglio, Sala del Carroccio 9-13. L’obiettivo dell’incontro è quello di affrontare il tema della solitudine delle madri e analizzare la figura della doula nella prevenzione e nel sostegno domiciliare delle neo-mamme, confrontando l’esperienza di Pandora con quella di altre realtà del privato sociale. Sono davvero curiosa di saperne di più sulla figura della doula.

Il giorno successivo sarò a Massa Lombarda. Marina Lamonarca, assessore alle politiche e servizi sociali, ha letto il libro, il blog, mi ha cercata e…in quattro e quattr’otto ci siamo trovate d’accordo. Probabilmente condividiamo entrambe la frase che c’è al fondo della locandina: L’amore materno è solo un sentimento umano. E come tutti i sentimenti è incerto, fragile e imperfetto. Elisabeth Badinter, L’amore in più, 1980.