domenica 8 marzo 2009

Tacco 12


Avevo scritto un post per l’8 marzo. Era un grazie alle donne del passato per tutto ciò che hanno fatto affinché il loro posto, il nostro posto non fosse circoscritto ai muri di casa, in relazione a un padre, un marito, un figlio. Che hanno spostato l’orizzonte in territori nuovi, forse più scomodi, certamente più vivi. Quelle che hanno fatto sentire forte la loro voce quando si trattava di diritto al voto, al divorzio, all’aborto, all’istruzione; che hanno speso entusiasmo e dolore, fatica e coraggio. Hanno tagliato ponti e mandato all’aria tradizioni, assaporandone il piacere e patendo le conseguenze. Pagando dei prezzi per cominciare a vivere fuori dalle convenzioni.

Dopo ho cancellato tutto e cestinato. Mi pareva di non aver aggiunto nulla a ciò che altre persone stanno scrivendo su questi tempi a tinte fosche, anni inquietanti per tutti ma per noi donne ancor di più. Poi ho letto Vanity Fair di questa settimana: sondaggio su Facebook per capire quanto una donna patita di scarpe può spendere in una vita intera. A conti fatti la cifra finale risulta essere quella di un appartamento di piccole o grandi dimensioni a seconda del luogo di residenza. E’ un po’ come per i soldi delle sigarette: sommata giorno per giorno la cifra è impressionante. Ma la cosa più impressionante è stato il commento di una ragazza che a quella passione non intende rinunciare nonostante il prezzo: “Con 290 mila euro col cavolo che ti compri una casa oggi. Con un tacco 12 un posto dove dormire lo trovi sempre!”. Allora ho pensato che invece di ringraziare le donne del passato facevo meglio ad avvisare qualche ragazza di oggi, non quelle che il tacco 12 lo mettono perché a loro piace e basta, ma quelle che lo usano come investimento, dicendo, per esempio: ”Cara la mia ragazza che pensi di aver detto una gran furbata, vorrei avvisarti, che mi sa che non lo sai, ma è di gran moda il tacco 16 e se passa nello stesso posto una di quelle che li indossa, sei nei guai, tanto quanto se il legittimo proprietario del posto in questione ha il calcetto con gli amici o è via per lavoro. A meno che il medesimo non sia gentile e ti offra un posto per dormire in cambio di bucato, pulizie, cucina, ecco cose così per le quali però davvero, se sei portata, ti consiglio scarpe comode”.

E se ora non cancello queste righe non è perché io creda d’aver scritto qualcosa che andava proprio detto, ma è perché sbattendo forte i tasti del computer ho smaltito almeno un po’ di incazzatura. Di questi tempi non è poco.

16 commenti:

  1. Forse lo capirà un giorno..forse!
    Giulia

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  2. ero pronta a venir qui a far la furba visto che non sono per niente appassionata di scarpe, poi hai tirato fuori quella storia delle sigarette......uff

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  3. sono forse quelle stesse donne, Marilde, che dicono "femminista? io? per carità" come se fosse una moda superata, una cosa ormai sconveniente. E' a loro che vorrei fosse speigato il significato originario dell'8 marzo. avresti fatto meglio a lasciarlo, il post...

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  4. @Alidiluna: E' che secondo me lo capirà un po' tardi...
    @My:pazzesco vero quando si moltiplica per gli anni!
    @VereMamme:è vero,la parola femminista viene pronunciata a volte in modo inquietante, e dire che ci stanno togliendo dei diritti acquisiti, altro che migliorare. E la politica del modello "velina" drammaticamente funziona anche troppo. Infatti vediamo i risultati.

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  5. Gash, ho letto anch'io quel commento con i peli dritti delle braccia.

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  6. L'ho letto anche io quell'articolo. La prima cosa che ho pensato è: "ma in che casa vorrebbe vivere, questa, visto che se io avessi 290mila euro ci comprerei non solo la casa, ma anche i mobili!?". Forse io sono una che si accontenta di poco, o forse mi piacciono di più le scarpe da ginnastica perchè mi consentono di fare passeggiate, correre, giocare a pallone d'estate coi miei amici al parco, portare fuori il cane e domani stare con mia figlia ai giardinetti.
    La seconda riflessione è che mi intristisce vedere come noi donne pretendiamo di essere come i peggiori maschi (vedi gli spettacoli di striptease maschili in cui donne che si fanno mettere i piedi in testa per una sera hanno l'illusione di essere libere solo perchè urlano oscenità), pretendiamo il rispetto altrui quando siamo le prime a non darcelo.

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  7. @Rossana e Lalaura: l'assurdità di certe affermazioni è davvero un segnale di come venno tristemente le cose, e sì, ecco, lo striptease è una di quelle.

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  8. Allora, premesso che le scarpe tacco 12 mi piacciono da impazzire ma non ho la stoffa per metterle (e non ditemi che è perché ho 2 figli, perché conosco mamme che ci corrono, sui tacchi a spillo!).
    Premesso che conosco donne che il tacco 12 lo mettono come io metto un bel completo intimo (bei ricordi) o una borsetta che mi piace, e non per tr***ggiare con facoltosi ometti.
    Premesso tutto questo, io a quella che ha fatto un commento così spaccherei i tacchi con un machete.
    Prima di tutto, perché con 290.000 euro anch'io la casa la comprerei e arrederei (IKEA, OK, ma buttala via...).
    Secondo, perché a causa di gente di questo genere ho perso svariate occasioni di lavoro.
    Terzo, perché se mia figlia mi dicesse una cosa del genere mi sentirei una madre inutile e fallita.
    A volte mi è capitato di invidiare queste donne, è vero. Ma oggi come oggi non cambierei la mia anima pulita con nessuno dei loro costosi "regali".

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  9. @Chiara: io mi auguro che siano casi isolati di donne che fanno commenti simili, ma quando l'avevo letto mi era venuta una rabbia pazzesca.(non male spaccare i tacchi con il machete) E considerando come stiamo tornando indietro sui modelli femminili temo che non siano casi isolati. Anche a me piacciono le scarpe, non tacco 12 che non sarei in grado di camminarci, ma le scarpe femminili mi piacciono molto. Tuttavia quando la scarpa diventa fonte di ragionamenti così, mi scandalizzo. Ciao!!

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  10. in ritardo, ma non posso fare a meno di interventire. l'episodio che riporti mi fa venire in mente una festa di compleanno a cui ho partecipato l'anno scorso. le festeggiate sono due bambine che compiono 5 anni, compagne di scuola di mio figlio. nella marea di regali, tra winx, perline, trousse di trucchi (sic), spiccano due paia di sandali con tacchi di 4 centimetri. mi sono chiesta perché, mi sono risposta, e dopo la rabbia mi è rimasta la tristezza, ma quella non se ne va.

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  11. @giuliana su questi argomenti non si parla mai a sufficienza. Presto o tardi non importa, bisogna sottolineare queste assurdità. Comunque mi è capitato di vedere delle scarpe da neonata, con la forma femminile/adulta e il tacchetto. Magari recupero l'immagine (un orrore) e faccio un post sull'argomento. Ciao!!

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  12. mi ritrovo in un sacco di cose, quà dentro.
    a partire dall'incazzatura, non tanto o non solo per il tacco, o per le veline, o per le perline, ma per il fatto che è difficile usare il tacco con consapevolezza.
    spesso vince la sensazione è che donne così non scelgano esattamente .. direi che è triste e ancor più triste che lo si scriva solo sui blog ....


    monica

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  13. ps. cioè che si dia per scontata la "velinità femminile" senza partire da una metariflessione seria sui ruoli femminili.
    ben ci sta che ci sia nella blogosfera ... ma fuori?
    quanto la blogosfera è ancora èlite, che sancisce il digital divide?
    magari invece le donne più giovani possono partire proprio da qui... è una speranza

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  14. @monica: mi fa piacere che trovi cose che condividi, e spero anch'io che le nuove generazioni riescano a riflettere un po' di più sui modelli e sul poter scegliere. (non solo le nuove generazioni, anche quelle prima...)

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  15. il fatto che il bisogno sia transgenerazionale è evidente! ahimè. visto che non possiamo più contare sui collettivi di autocoscienza femminile, forse divenuti obsoleti, ma le ragazze usano molto il pc, scoprire e mi sembra che a questo livello si muovano buone cose....
    è una speranza e un auspicio.
    io il tacco a spillo lo userei per piantar bulbi...
    .-)

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  16. @monica: i blog come nuovi collettivi di autocoscienza femminile? perché no!:-)

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