lunedì 13 aprile 2009

Abbiamo bisogno di padri

Sono andata al cinema, a vedere Gran Torino. E’ un bel film, che sta avendo quasi ovunque ottime recensioni. In effetti tocca dei temi importanti: la solitudine della vecchiaia, l’orrore della guerra e i suoi indelebili incubi, la difficoltà di relazione tra genitori e figli e tra vicini di casa, la problematicità dell’integrazione razziale e in generale il tema del bene e del male.
La relazione che Clint Eastwood instaura con il ragazzino Tao non è certamente consueta tra i padri e i figli di oggi. Indubbiamente, in passato, è stato importante che l’autoritarismo nell’educazione abbia smesso di essere la regola. Troppo dolore aveva seminato quella distanza e quella durezza nell’educare i figli delle generazioni precedenti.
Ma come a volte accade, per guarire da un eccesso, ci si ammala dell’eccesso opposto. E abbiamo avuto modo di osservare bene cosa succede ai ragazzi quando crescono senza regole e limiti. Clint Eastwood è a tratti molto duro con Teo, suo vicino di casa, con il quale per una serie di circostanze si trova a passare del tempo. Di sicuro non lo tratta da amico. Non concede sconti alla fatica e lo allena alla frustrazione. Eppure rappresenta una figura paterna molto importante che sostituisce egregiamente un padre assente.
Per fortuna nella vita ogni tanto si trovano dei sostituti. Penso però che uno dei motivi del successo di questo film sia dovuto al fatto che Clint Eastwood, dando vita a una figura maschile sì burbera, ma affettuosa a modo suo, e decisamente autorevole, abbia colto un bisogno forte della società.


16 commenti:

  1. Non ho visto il film (a dire il vero non mi ricordo bene che aspetto abbia una sala cinematografica), ma sono pienamente d'accordo con quello che scrivi.
    I figli hanno bisogno di una guida, di amore e autorevolezza. Ed i padri di oggi sono alla ricerca di modelli nuovi per ridisegnare il loro ruolo.

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  2. Ciao! Sono un papà di tre bimbi e arrivo oggi per la prima volta sul tuo blog. Mi piace il modo in cui, da madre, riesci a parlare della paternità. Le tue considerazioni mi hanno invogliato a riordinare le idee su questo argomento in un post.

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  3. @Mamma in 3D: stanno cercando, è vero. Ed è un gran bene, per loro, per i figli e per noi donne.
    @Do minore: ti ho risposto nel tuo blog!

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  4. Io l'ho trovato un film davvero bellissimo (commovente, emozionante, denso...). Trovo che le figure paterne sono autorevoli quando hanno valori da trasmettere, e ci credono fermamente. Mi piace pensare che questo valga anche per le madri (non solo cose avvolgenti, insomma).

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  5. LGO: Guarda i danni delle mamme troppo avvolgenti...ne scriverò a breve. Credo che entrambi i genitori dovrebbero essere sia accoglienti che autorevoli, ma la latitanza di alcuni padri ha fatto sì che le madri a volte li sostituissero e io ho l'impressione che certe madri prive di un limite maschile siano diventate davvero TROPPO.

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  6. Ho visto il film qualche sera fa e mi è piaciuto davvero molto. Concordo. Il film incarna quella segreta speranza di tutti: trovare il buono nelle persone più apparentemente ostili. Peccato che non sia quasi mai così.

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  7. @Wonderland:lo è molto raramente purtroppo!hai ragione.

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  8. Bellissimo film. Il vecchio trova finalmente nel ragazzo straniero il riscatto da un incubo che lo ha tormentato troppo a lungo. Riguardo all'ultimo commento, il fatto è che da spettatori di un film siamo in grado di metterci nei suoi panni, mentre da figli, troppo spesso e troppo tristemente, no.

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  9. mi ha fatto molto ridere il pezzo in cui lui spiega al ragazzo qual è il linguaggio da adottare tra uomini. l'effetto è volutamente paradossale, però al di là del comico è vero che c'è un modo di comportarsi che va imparato, un modo da uomo, anche nel negoziare l'ostilità.

    poi l'altra cosa bellissima è il fatto che Eastwood non fa prediche ma lascia al ragazzo un viatico, una traccia di comportamento da percorrere.(e in modo drammatico, il viatico dei padri riguarda la vita e la morte, ovvero l'essenza e la ragione ultima del nostro stare al mondo)

    Alla fine del film sono cresciuti entrambi, completando il proprio percorso di maturazione. i padri non dovrebbero dimenticare che i genitori crescono con i propri figli

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  10. Abbiamo bisogno di figure di riferimento valide, anche per esserlo, padri: mestiere che non ha scuole, mestiere che s'impara anche sulla pelle di chi è figlio. Spesso si arriva impreparati, spesso a me è capitato e capita.
    ciao

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  11. VereMamme, Piattini, Desian: Grazie!

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  12. non ho ancora visto il film ma non ho dubbi sul concordare con te. di padri in gamba, auterevoli ma non autoritari, uomini risolti che vestono con agio i panni del loro ruolo, in grado di insegnare comunicando e con la forza dell'esempio ce ne vorrebbero di più.

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  13. Bel tema. Non ho visto il film ed a questo punto penso che non lo vedrò se non in tv nel chiuso della mia cameretta. Il rischio di esondare in lacrime è troppo alto. Ne scriverò al riguardo perchè tra l'altro proprio oggi ho letto un pezzo di Erri De Luca che casca a fagiuolo.

    Grazie Marilde, al solito, pensieri di valore ...

    /graz

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  14. @Mammanews: grazie.
    @Graz: i film a casa con fazzoletti in libertà sono i migliori.

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  15. Ho visto il film a casa, con alcuni vuoti x chiamate da figlie: mi è piaciuto molto che la durezza, di un uomo invecchiato senza perdonarsi, sia stata infranta, suo malgrado,dal coinvolgimento emotivo della ragazza, dal rapporto umano col ragazzo, essenziale e profondo.
    E' il rapporto umano che ci salverà, sempre.

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  16. @evaluna: suo malgrado, è vero. Ha tentato per un bel po' di non farsi coivolgere, ma poi...

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