Pensavo in questi giorni che a breve il mio libro compie un anno. So con certezza la data poiché il corriere ha consegnato il pacco contenente alcuni libri il giorno del compleanno di mia madre. Dopo i soliti ritardi, dopo gli indirizzi sbagliati, dopo gli intoppi inevitabili e la lunga attesa, ho sfogliato per la prima volta le sue pagine il 10 novembre 2008. E riflettevo (sì, dopo aver pianto, è ovvio), sul fatto che non esisteva data migliore per la consegna. Le radici di questo libro nascono certamente dalla mia personale storia di madre, ma la mia storia è intrecciata a quella di mia madre attraverso ricordi, mancanze, opportunità, eredità pesanti e lievi, riscatti, ripetizioni, impronte, possibilità. E a quella di mia nonna: due figure femminili alle quali la maternità ha sacrificato troppe altre parti di sé. Nulla di nuovo. Succedeva e succede. Con minore frequenza ma succede. Io appartengo alla generazione che è riuscita a mescolare qualcosa di più. Sui prezzi pagati per questa mescolanza, sappiamo. Ma, il più delle volte, possiamo scegliere, e non è poco. A dire il vero non so bene il motivo di questa premessa, a questo post. La comunicazione che volevo fare in realtà era che sarò a Roma, venerdì 16 ottobre, alla Casa delle Donne. (Grazie Flavia, che come Piattini e Itmom in altre presentazioni, hai accolto il mio invito). Mi viene in mente però che torno a Roma per la terza volta in un anno, e ho girato parecchio in altre città. Ogni tanto mi domandano come mai corro così tanto per questo libro, e io spiego ogni volta che c’è ancora tanto bisogno di dire, di alzare un velo sull’ipocrisia e sui soliti bla bla sulle meraviglie della maternità. Che pur ci sono. Ma oggi mi viene in mente che il mio correre nasce anche da quello sguardo che mia madre e mia nonna talvolta non riuscivano a celare. Uno sguardo lontano, verso un altrove diverso da quello che vivevano. Come tutte le donne ho dovuto fare i conti con aspetti irrisolti delle figure femminili che mi hanno preceduta. Sarà per questo che uno dei rumori che amo di più è quello delle ruote del trolley, sulla strada. Se è poco liscia e fa più rumore, meglio ancora. Inutile dirvi che mi farà piacere incontrarvi, per chi desidererà e potrà esserci, venerdì 16. Sarò anche presente al Mom Camp sabato mattina, prima che un treno mi riporti a casa.
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sai già che il mio vissuto è diverso.
RispondiEliminain questo periodo io, invece, faccio questa riflessione:
che peccato chemia mamma non si sia lasciata modellare (esprimere, cambiare, folgorare) dalla maternità.
per tutta la vita a ripetuto cose come: "dopo un mese ero già tornata in uficio!"
"Io con i bambini non so giocare"
"io non sono portata per...."
e oggi capisco, senza il minimo rancore, che ciha perso molto più lei (mamma) di me (figlia)
in bocca al lupo per la presentazione!
mi son persa un h
RispondiEliminachiedo scusa
a mia discolpa posso dire che sto allattando e scrivo con una mano sola?
@My: so che il tuo vissuto è diverso e la lettura dei tuoi post è sempre un piacere. Ogni volta penso che per donne come te il mio libro sarebbe inutile. La maternità ha un enorme potere "radicativo", se ti capita di leggere i libri di lucia etxebarria risulta evidente la sua positiva trasformazione tra il prima e il dopo la nascita della figlia. Questo è uno degli aspetti positivi della maternità. Come grande è il piacere di accudire un neonato ben più di un mese. Io, però, per mia natura e interesse, continuerò a lavorare sulle aree di fatica e di solitudine, perché penso che quando una cosa funziona non c'è bisogno dell'aiuto di un altro. Funziona e basta. Te la vivi, te la assapori. E' nei momenti difficili che una mano tesa, una parola, l'ascolto, un pensiero diverso, possono fare la differenza.
RispondiEliminaPeccato, mi sarebbe piaciuto esserci, ma purtroppo è un periodo troppo denso di impegni, e non potrò.
RispondiEliminaPerché sono in una di quelle fasi della vita, della maternità se vuoi, in cui tutto sembra molto faticoso e non abbastanza gratificante, e un po' di ascolto mi avrebbe fatto bene.
In bocca al lupo per la presentazione, anche se -da quello che ricordo di un'altra tua presentazione a Roma- non ne hai bisogno :-)
E anch'io me la perdo, però scendo la settimana dopo a presentare il mio libro. E a tale proposito ti devo chiedere una cosa, ma la faccio per e-mail.
RispondiEliminae allora sui sanpietrini romani il tuo trolley andrà alla grande!
RispondiEliminaio farò il possibile per esserci ;)
Inutile irti quanto la mia voglia di conoscerti ed incontrarti di persona cresce ogni volta che leggo di questi "annunci".
RispondiEliminaQuanto ai prezzi da pagare e ai "treni da prendere", nemmeno a farlo apposta (senza saperlo) avevo scritto proprio stamattina.
Non sai quanto mi piacerebbe esserci (ma forse lo immagini). E sicuramente sai quanto mi identifichi nel tuo vissuto, di solitudine e di maternità sofferta. Sto per pubblicare un post che, guarda caso che coincidenza, ancora una volta si riallaccia alle tue riflessioni. La mia maternità "sbagliata" vissuta can tante assenze, ma così tante che era un deserto. E paradossalmente, da quando mi sono separata ed ho spalancato le porte di quella gabbia dorata che mi ero costruita, la mia vita si è riempita (non di familiari, perché quelli sono e saranno per sempre assenti, ma di altre presenze). Un concetto che dovrebbe far riflettere sulla situazione disperata delle nostre famiglie contemporanee.
RispondiEliminaUn abbraccio
marilde, a venerdì non vedo l'ora, un bacio
RispondiElimina@LGO: grazie, e...alla prossima!
RispondiElimina@mammamsterdam: non ho ricevuto mail, se l'hai già scritta, riprova!
@caia coconi: spero davvero di conoscerti. Che sia la volta buona?
@Ondaluna: vado subito a leggere.
@Martina: lo immagino, piacerebbe tanto anche a me, e sono certa che capiterà.
@Piattini: dunque...la terza volta per noi. Incredibile. potenza dei blog.
Uffa, uffa, uffa. Ero già pronta con il libro da autografare, tutto un po' stropicciato. Uffa! Non riesco a venire! Destino avverso!
RispondiEliminasono molto felice di sapere che la tua 'creatura' continui a navigare e a far parlare di sé. mi terrò aggiornata sui vari post per sapere come è andata. un abbraccio.
RispondiEliminaio proverò ad esserci, se tutto va bene questa settimana un po' strana..ma mi vergognerò a presentarmi, già lo so ;) in ogni caso: IN BOCCA AL LUPO!!
RispondiElimina@Mamma Cattiva: mi piace molto l'immagine del mio libro stropicciato. E capiterà in futuro che ci incontriamo, vedrai!
RispondiElimina@Itmom: Ciao! un abbraccio a te.
@Widepeak: ci conto sai? dopo la presentazione, fatti riconoscere, mi fai piacere.
per me, lo sai, è un immenso piacere.
RispondiEliminain queste ore ci sto veramente impegnando tutta la mia testa (capoccia), e ora mi hai appena toccato due corde potenti: lo sguardo perso lontano di una madre, che ricordo bene anch'io, e il rumore di un trolley, che ogni tanto mi manca da impazzire. lontano, vicino, lontano....
@VereMamme: senti, dopo la presentazione ci facciamo un giro con il trolley mentre ce la contiamo....
RispondiEliminaMi è sparito il commento... mah. Dicevo, ho già un impegno ma spero di fare in tempo :)
RispondiElimina@Wonderland: durerà un bel po', se riesci a fare un salto anche quando abbiamo già iniziato ti saluto volentieri!
RispondiEliminaCiao Marilde,
RispondiEliminaSpero di conoscerti anch'io. Ho visto che condividiamo tra l'altro il consenso per le ricerche di Bowlby. A sabato!
Paola@Contro gli asili nido
Non posso fare a meno di lasciare qui il mio commento. Non conoscevo il tuo libro ma sappi che lo acquisterò perchè mi colpisce in un modo che non immagini. Anche io mi son sentita tanto sola dopo il parto, non credevo in maniera così dolorosa, sembra naturale confrontarsi con la propria madre ed ancora indietro nella discendenza, rileggere i loro trascorsi e il modo in cui hanno ritenuto più giusto allevare i propri figli. Se si sono soffermate a pensarvi o se come mia madre hanno lasciato fare al caso e alle esigenze e possibilità del momento. Avevo molto da rimproverarle ma solo ora capisco che tale esperienza necessita di una visione ben più ampia della vita, cosa che sfuggiva a mia madre da sempre vissuta in casa, prima dei suoi poi del marito. Il suo sguardo tutt'ora non è rivolto altrove ma svuotato dei suoi desideri di ragazza. Credo abbia smesso di desiderare di vivere da tempo ormai e l'unica gioia che posso leggerle ora negli occhi è la pace che trova abbracciando mio figlio.
RispondiElimina@titti: ti ringrazio molto di questo bel commento, e...aspetto allora il tuo parere sul libro. Grazie!
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