Sono stata cavalla
mucca farfalla
Sono stata una cagna
una vipera un’oca
Sono stata tutte le cose mansuete
e ampie della terra
il vuoto del corno che chiama alla guerra
l’oscuro tunnel dove sferraglia il treno
la caverna a notte dei pirati
Sono stata quella che sempre deve essere là
una certezza quadrata
Sono stata tutto ciò che poteva servirti
a prendere il volo
sono stata anche tigre
cima e voragine
strega
sacra e terribile bocca dentata
Come avresti potuto altrimenti essere tu il cacciatore
l’esploratore
l’eroe dalle mille avventure?
Sono stata persino terra e luna
perché tu potessi metterci
il piede sopra
E adesso
questa ruota si è fermata
devo fare una cosa
mai fatta forse mai esistita
una cosa anche per te ma
soprattutto per me
per me sola
tanto autentica e nuova
che trema persino il volto della vita.
Questa poesia è stata scritta un bel po’ di anni fa da Bianca Garufi. Mi piacerebbe poter dire che non esistono più donne che non hanno mai fatto una cosa “soprattutto per me per me sola tanto autentica e nuova che trema persino il volto della vita”. Ma so che non posso. A loro e a tutte quelle che comunque troppo poco si occupano di sé e troppo degli altri, chiunque siano gli altri, dedico questa poesia. Poesia curativa anche per le donne che non temono di fare cose per sé, ma che nel continuare a farle devono zittire spesso una vocina maledetta che suggerirebbe il contrario.
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Marilde carissima, che grandi verità sei sempre capace di scrivere.
RispondiEliminaCi tocca sempre il doppio della fatica nell'imparare a fare le cose, e nell'imparare a zittire la vocina. Quanto lavoro su noi stesse, quanto...
Questa è una cosa a cui penso spesso, quando mi rendo conto di essere madre di una figlia femmina. Mi interrogherò a lungo su come fare per insegnarle a non nutrire i sensi di colpa alla stessa tavola della libertà.
Quanti stimoli, quanti stimoli, quante nuove prospettive anche su cose e persone conosciute! Grazie. Ho scritto il mio ultimo post proprio pensando a te. Un abbraccio.
RispondiEliminaMI hai commossa e ti ringrazio perchè questa poesia e questa dedica è anche per me.
RispondiEliminaUn abbaccio
vocina maledetta, presente.
RispondiEliminaBellissima questa poesia.
RispondiEliminaGrazie Marilde. A me piace sentire la tua di voce dentro di me, sempre più potente di quella vocina prepotente...
RispondiEliminaMa che bei commenti state scrivendo!!
RispondiEliminaGrazie!
Appena faccio un pò di ordine DEVO assolutamente dirti due cosine. Sei in cima alla to-do-list.
RispondiEliminabella poesia e pensiero vero e profondo....managgia alla vocina...che rovina spesso il poco tempo e quindi prezioso dedicato a noi!!!!
RispondiEliminabella poesia, grazie marilde , ci fa pensare....melania
RispondiEliminaQuesta poesia è meravigliosa... Grazie...
RispondiEliminameraviglioso post, marilde
RispondiEliminae ahimè, mi ha fatto ricordare vividamente una poesia che ho scritto io tanti anni fa. molto meno incisiva, certo. più immatura e ridondante, ma il senso...
un abbraccio
perchéhai sempre uno sguardo che va un passo più in là
"Sono stata quella che sempre deve essere là
RispondiEliminauna certezza quadrata": una, ogni tanto, vorrebbe sentirsi qualcosa di diverso di una certezza quadrata, che ne so, una palla rotonda che rotola e gioca..
bellissima, mamma che bella! grazie
RispondiEliminaSono stata cavalla
RispondiEliminamucca farfalla ;-)
E' vero che spesso ci dimentichiamo che avere tempo per noi è un bisogno che va soddisfatto, un diritto che ci va garantito, una cura che meritiamo. Ma, posso dirlo?, sono così orgogliosa che le donne siano essere mutevoli e multiformi, e sappiano essere tigri e animali mansueti, certezze e cuscini. La trovo una grande ricchezza, per noi prima che per gli altri.
@LGO: certo che puoi dirlo! Anzi mi associo al tuo orgoglio.
RispondiEliminaIo sono una di quelle che quella cosa vorrebbe farla ma non la fa per mancanza cronica di tempo. Questo tempo che ci condanna perché nel frattempogl anni passano ed e' sempre piu' difficile aggrapparsi ai propri sogni.
RispondiEliminaUn abbraccio
Purtroppo sono molto poche le famiglie "illuminate" (tra virgolette ma non così tanto) che educano le figlie a non sacrificarsi. A non sentirsi in colpa se non vogliono passare la vita "in funzione e a disposizione di". E' una spirale da cui è difficile uscire. E generalmente ben pochi capiscono, e tutti gli altri additano. Figlia e madre degenere.
RispondiEliminaun abbraccio, Marilde
dovrei impararla a memoria :) alzheimer permettendo :/
RispondiEliminaposso copiaincollare?? ;)
@bombamagagna: ma certo!
RispondiEliminaIl fare cose per sè non è l'unica difficoltà, il convincersi di meritarsele ...
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