“E poi, molti hanno volutamente o inconsapevolmente perso qualche tappa dei miei (numerosi) cambi di personalità. E continuano a volere (o a credere di) parlare con una My che non c'è più. E tu sei lì in mezzo, ognuno ti tira verso la sua immagine di te”.
Ho letto questa frase nel blog di My e pensavo a quanto di frequente questo accade. Tanto quanto forse è corposo il numero di persone che considerano la vita qualcosa di fisso è immutabile al punto tale che se ci si reincontra dopo un po’ di anni - a volte anche pochi - hanno la pretesa di pensare che in quel tempo nulla abbia inciso, nulla abbia trasformato. E ti proiettano l’immagine di te che avevano allora (che tra l’altro è poi da stabilire se corrispondeva alla realtà, e alla complessità) e magari aggiungono “non ti riconosco più”. E capisci che non si riferiscono all’aspetto fisico, ma a qualcosa di interiore, che in quanto a cambiamento inquieta ancor di più troppe persone. Tant’è. Quando si tratta di trasformazioni si entra nel tema del tempo e della morte, ed è evidente che l’argomento non è dei più gettonati, ma provoca anzi fughe e difese, e se necessario anche stupori. Comunque. Questa premessa per dire che per fortuna esistono gli amici. Quelli con la A maiuscola intendo, quelli che averne uno o due nella vita è una fortuna immensa, quelli a cui non devi dimostrare niente, né loro a te; spiegare niente, né loro a te; quelli che sopportano il tuo dolore e la tua felicità, e tu la loro. Che la felicità è molto più dura da tollerare. Quelli che perdi di vista perché ci si trasferisce in luoghi diversi e ti reincontri anni dopo e riprendi esattamente da dove avevi interrotto. Quelli che, come Carmen e Luisa, prenderanno con me un treno verso Genova, sabato 28 novembre, e mi faranno compagnia alla libreria Booksinthecasba, dove alle 17, ci sarà la presentazione del libro, organizzata dall’Associazione Indaco arte e danza movimento terapia. Ci saranno colleghe arteterapeute e dunque si parlerà non solo di maternità, ma anche di arte terapia e di processo creativo: nelle immagini e nella scrittura. Mi piacerebbe molto che ci fosse anche solo una delle persone che legge questo blog, ma so bene come sono i tempi di ognuno di noi. Nel caso, fatevi riconoscere!
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Sai quanto mi piacerebbe venire.
RispondiEliminaMi accontento di leggerti con calore, e di commentare con fatica e mancanza di tempo.
Ti abbraccio.
mi piacerebbe così tanto...
RispondiEliminaprima o poi marilde ... ho fiducia di intrecciare la strada con qualche blogger ... perciò non dispero ... intanto che la minina cresce ...
RispondiEliminap.s. il nome della libreria è molto bello ...
Genova...città mancata ma forse un senso l'ho dato leggendoti...ne parlo da me. Ciao Marilde.
RispondiEliminaUna volta, quando mi dicevano 'Non ti riconosco più', mi sentivo male.
RispondiEliminaAdesso che sono 'grande' (o che sono tornata piccola?) tiro un sospiro di sollievo: ma meno male!
Da giovani la coerenza è importante.
Da grandi, si capisce che la coerenza è accessoria, e non deve impedirti di cambiare idea spesso. Almeno per me è così.
Da quando l'ho capito, mi è successa una cosa straordinaria: non ho più paura di deludere gli altri.
Questa è davvero una gran gioia.
dopo tanto tempo, il non riconoscermi da parte degli altri è diventato un conforto...mi conformo a quella vecchia immagine di me e non devo fare fatica a investire attenzioni su persone che non sono attente a me. come succede in famiglia, ad esempio. è più rilassante, meno sfidante. in bocca al lupo per genova!!
RispondiEliminamamma mia, grazie per aver dato questa bella spiegazione delle mie povere parole!
RispondiEliminacon affetto sincero ti abbraccio!
Grazie a te ho scoperto un posto prezioso nel cuore di Genova. La mia Genova che ho lasciato sei anni fa e nella quale sto per ritornare ...quanti mi diranno non ti riconosco più? Peccato che non sarò già lì per il tuo incontro, ma sicuramente visiterò la libreria perchè chi conosce Genova sa anche quanto sia difficile un'attività come quella nella zona del centro storico in cui si trova. Comunque dirò alle mie amiche di venirti a trovare!
RispondiEliminaLaura
Cara Marilde, anche a me piacerebbe molto incontrarti... barriere geografiche ;)
RispondiEliminaLa mia vita ha avuto una narrativa circolare, negli ultimi 15 anni. Anch'io avevo elaborato una diversa personalità, purtroppo peggiore, negativa, di autoannullamento. I pochi e cari amici non mi riconoscevano più, ma con orrore.
Poi alla fine, il circolo si è concluso. Sono tornata ad essere quello che ero, ovviamente con l'esperienza dell'età e del vissuto tormentato, ma con le stesse speranze, sogni, voglia di cambiamenti e coraggio di saltare nel vuoto che avevo quando ero più giovane. ed i vecchi amici hanno cominciato a dire: ti riconosco, sei tornata sul tuo percorso primario. Sei la persona che ci aspettavamo tu fossi dopo 15 anni.
Ed è un sollievo, perché ho ritrovato me stessa.
Un abbraccio
Grazie a tutte!
RispondiElimina@My:"povere parole"? Io le ho trovate bellissime e te le ho "rubate".
Alla fine mi pare che siamo tutte concordi sull'importanza di essere fedeli a se stesse.
La libreria mi pare già bellissima già dal sito. La mia amica di Genova mi ha detto che è in corso un recupero del centro storico, e che la libreria è uno dei punti di questo progetto. Ma la prossima settimana saprò dirvi qualcosa di più.
bel post, come quello di My, che ho letto e apprezzato, e anche da mammacattiva ho letto e assaporato. Mi piacerebbe, ma mi è impossibile in questo periodo, ahimè... Un abbraccio sincero!
RispondiEliminaSe riesco giuro faccio un passo
RispondiEliminaMi piacerebbe tanto conoscerti di persona
@valewanda: ho letto il tuo ultimo post...appena riesco ne scrivo uno allacciandomi al tuo. Sai com'è...qualche ricordo analogo...
RispondiElimina@beba: piacerebbe tanto anche a me!